| La strage del Connecticut mi ha turbata. Un po' perché, emotivamente, l'immagine di bambini delle elementari massacrati colpisce, ahimé, più crudelmente di quella di ragazzi e giovanotti del college. Un po' perché non mi sembra paragonabile all'ennesima strage di squilibrato statunitense (o non solo, Norvegia docet). In genere sono sicuramente persone con problemi, disadattati, fanatici estremisti, ma in questo caso è diverso e Adam Lanza mi sembra vittima non meno dei bambini che ha ucciso, è uno di loro, più vittima di altri assassini partoriti dalla società. Perchè, semplicemente, Lanza aveva dei problemi, ma non era un grave psicopatico, tanti ragazzi nella sua condizione, se seguiti, possono avere una vita tranquilla e serena. Lui aveva una madre fanatica delle armi, che invece di seguirlo lo costringeva ad accompagnarla in battute di caccia (imponendoli quindi una visione delle armi e della violenza distorta) e lo ossessionava spingendolo a primeggiare in tutto. Non ho pietà per lei, ora, ho pietà per suo figlio. E mi chiedo, se il suo problema è stato diagnosticato, perché nessuno ha cercato di aiutarlo davvero. Ora sono tutti morti. Chi li ha sulla coscienza? Per me la signora Lanza (pure lei uccisa dal figlio) e tutti coloro che li circondavano e non hanno pensato di aiutarli, dato che lei era più malata di lui, secondo me, lui aveva bisogno solo di un sostegno che non ha avuto.
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