| Signorina Ermione |
| | Corriere della Sera CITAZIONE Brescia Schiava della santona, libera dopo 20 anni Blitz dei carabinieri, la disabile lavorava 15 ore al giornoBrescia
Schiava della santona, libera dopo 20 anni
Blitz dei carabinieri, la disabile lavorava 15 ore al giorno
BRESCIA — Un blitz dei carabinieri ha liberato ieri dalla schiavitù una donna di 41 anni, E. S., disabile psichica invalida al 100%, da vent’anni affidata all’associazione «Sergio Minelli» di Tersilia Tanghetti, nota come la «santona di Prevalle», contro cui a novembre inizierà un processo per associazione a delinquere finalizzata al maltrattamento dei minori, riduzione e mantenimento in stato di schiavitù. I militari, guidati dal colonnello Marco Turchi, hanno eseguito perquisizioni e sequestri anche nei confronti di altre persone, tutte appartenenti alla stessa associazione e indagate per gli stessi reati della «santona » che ha sempre respinto tutte le accuse dichiarandosi innocente. Emanuela, secondo l’accusa, era tenuta nella casa privata di Prevalle di una fedele della Tanghetti, Liliana Cerioli, «in uno stato di soggezione continua, cagionandole uno stato di totale annichilimento mediante brutali punizioni corporali, costringendola a prestazioni lavorative non retribuite con orari di lavoro che si protraevano oltre le 15 ore e fornendole false informazioni sulla vita all’esterno della comunità».
Precedentemente, lo stesso trattamento le era stato riservato in altre case della provincia di Brescia, a Caino, Manerba del Garda e Muscoline. Secondo il pm che ha condotto la prima inchiesta, la Tanghetti (che si sarebbe spacciata per una reincarnazione della Madonna) e i suoi collaboratori (pure rinviati a giudizio) avrebbero costituito «un’organizzazione che per oltre 20 anni ha sfruttato persone indifese per creare un impero economico costruito sulla fede e la credulità popolare». Nonostante questi sospetti e l’indagine in corso dal 2004, alla sua associazione in questi anni i servizi sociali hanno continuato ad affidare minori. Soltanto all’inizio di luglio tre fratellini sono stati tolti con un’ordinanza del tribunale. I genitori di E., temendo che anche la loro figlia fosse maltrattata, nel luglio del 2010 avevano chiesto al tribunale di Salò di cambiare l’amministratore di sostegno, ma il giudice tutelare sulla base di una perizia tecnica che ora l’accusa sostiene essere falsa, aveva ritenuto «idoneo» l’affidamento all’associazione della «santona». I genitori della donna avevano allora fatto ricorso alla Corte d’appello che ha trasmesso gli atti alla Procura per le indagini del caso. Il pm Ambrogio Cassiani, che già era stato affiancato al pm titolare della prima inchiesta, andata molto a rilento, ha chiesto e ottenuto dal gip il via alle perquisizioni di ieri, cui hanno partecipato anche il consulente psicologico della Procura e la madre di E. che è stata finalmente trasferita in una struttura protetta.
Gli avvocati Concetta Delle Donne e Marisa Trombini che assistono i genitori, parte civile nel processo a carico della Tanghetti, sono soddisfatti del blitz: «Finalmente c’è giustizia — dicono —. Indipendentemente dall’esito delle indagini e del processo, ci pare che togliere minori e disabili dall’associazione della Tanghetti fosse un atto indispensabile per la loro tutela». In molti ora si chiedono perché in questi anni nessuno abbia voluto attuare un elementare cautela in attesa del giudizio della Corte d’assise, assumendosi così una grave responsabilità.
Luigi Corvi 24 agosto 2011 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA La repubblica CITAZIONE Brescia, liberata invalida al 100% prigioniera e schiava di una setta
Blitz dei carabinieri nella sede dell'associazione 'Sergio Minelli' che faceva capo alla 'santona' Tersilla Tanghetti. La vittima era costretta a lavorare con turni che si protraevano per oltre 15 ore
Una decina di carabinieri, con il pm Ambrogio Cassiani, hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti della cosiddetta 'santona' Ersilia Tanghetti e di altre 11 persone, appartenenti all'associazione 'Sergio Minelli', accusate di associazione per delinquere finalizzata al maltrattamento di bambini, riduzione e mantenimento in stato di schiavitù e sequestro di persona. Ersilia Tanghetti e altre 13 persone sono già imputate in un altro procedimento a Brescia per la loro attività in una comunità in cui sarebbero accaduti abusi e maltrattamenti da parte di una presunta setta con a capo la stessa donna.
A rendere nota l'operazione, oltre agli avvocati di parte civile, sono gli stessi inquirenti, i quali spiegano che la riduzione o mantenimento in schiavitù è motivata dal fatto che gli indagati avrebbero tenuto un'invalida al 100 per cento, E.S., "in uno stato di soggezione continuativa cagionandole uno stato di totale annichilimento mediante brutali punizioni corporali, fornendole per diversi anni false informazioni sulla vita all'esterno della comunità, facendole pressioni affinché non parlasse delle questioni interne alla comunità e costringendola a prestazioni lavorative non retribuite con orari di lavoro che si protraevano per oltre 15 ore".
I lavori sarebbero stati svolti in varie strutture riconducibili alla Tanghetti in provincia di Brescia (Caino, Manerba del Garda, Muscoline e Prevalle). Gli investigatori sostengono anche che sia stata "commissionata
una consulenza tecnica depositata davanti al giudice tutelare di Salò, in cui falsamente si affermava che la vittima era stata oggetto di abusi sessuali da parte del padre, così determinando il giudice a ritenere l'associazione 'Sergio Minelli' luogo idoneo in cui tenerla". La perquisizione, a cui hanno partecipato anche il consulente psicologo della Procura e la madre della persona offesa, si è conclusa con il trasferimento della donna in una località protetta.
(23 agosto 2011)
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